Esplorando i Capolavori di Artinside Museum #4

Un Viaggio nella “La Buona Ventura” di Georges de La Tour, in Realtà Aumentata, con la Guida dell'Art Director di Artebinaria

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Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei capolavori in realtà aumentata di Artinside Museum.

 Dopo aver esplorato il capolavoro di Vermeer, “La Lattaia”, nella sala dedicata alle attività lavorative,  dopo essersi immersi nel capolavoro di Toulouse-Lautrec “Al Moulin Rouge”, e nello studio di “Una domenica alla Grande Jatte” di Georges Seurat, oggi continueremo la nostra avventura culturale entrando nel secondo Padiglione dedicato ai Ritratti ed entreremo nella seconda sala. La seconda sala del Padiglione dedicato ai Ritratti mostra una selezione di cinque ritratti dipinti tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento.

Il Padiglione dei Ritratti

Il Padiglione dedicato ai Ritratti offre una collezione eccezionale di 25 capolavori che spaziano dal Quattrocento al Novecento, con inclusi 10 autoritratti di celebri artisti. Per accedere a questo Padiglione, è richiesto un contributo che consente di visitare permanentemente i suoi contenuti. Artinside Museum è un’applicazione che consente acquisti in-app.

Esplorazione in Realtà Aumentata della seconda sala

Entriamo dunque in realtà aumentata e scegliamo il secondo pannello dedicato ai Ritratti dal Cinquecento ed il Seicento. Mentre lo facciamo, volgiamoci nella direzione opposta ai pannelli e troveremo proprio alle nostre spalle l’opera che esploreremo insieme: “La Buona Ventura” del pittore francese Georges de La Tour.

Se desideri ulteriori indicazioni su come accedere ad Artinside Museum, ti invitiamo a consultare l’articolo disponibile al seguente link.

Il dipinto, Lunéville, e la Guerra dei Trent'anni

Ci troviamo di fronte a uno dei primi lavori  dell’artista francese Georges de la Tour, un pittore   vissuto tra il 1593 e il 1652 in Francia, più precisamente in una piccola città nei dintorni di Nancy chiamata Lunéville, situata nell’area nord-orientale della Francia.

Questa città è menzionata all’interno del dipinto stesso, e potrebbe essere la prima volta che ne senti parlare.  Ti invito ad avvicinarti  con il dispositivo nell’angolo in alto a destra e a cercar di decifrare l’iscrizione che ti trovi davanti.Se la lettura risulta difficile, sarò lieto di aiutarti: la scritta calligrafica recita:  G. de La Tour Fecit Luneuilla Lothar: (Lunéville Lorraine) 

Da questa iscrizione, possiamo dedurre che l’artista Georges de La Tour, originario di Lunéville, è l’autore dell’opera di fronte a noi.

Per quanto riguarda la datazione, non è specificata nell’iscrizione, ma gli studiosi ritengono che l’opera risalga agli anni Trenta del Seicento, durante il periodo in cui infuriava la Guerra dei Trent’anni, che ebbe luogo dal 1618 al 1648 e si estese in tutta Europa. Inizialmente una guerra tra Stati protestanti e cattolici, nel tempo perse la sua connotazione religiosa e divenne una lotta per l’egemonia europea tra le fazioni francesi e asburgiche. Questa guerra portò con sé la pestilenza e colpì anche Lunéville, che fu assediata e saccheggiata più volte. C’è chi sostiene che il pittore Georges de La Tour potrebbe aver tratto vantaggio da questa situazione, facendo fortuna attraverso la speculazione sul grano. Tuttavia, torneremo più avanti a esplorare la vita dell’artista. Per ora, continuiamo ad analizzare e scoprire gradualmente tutti i dettagli di questa straordinaria opera, utilizzando la realtà aumentata.

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Esplorando l'Intricato Mosaico Visivo

Dopo aver esaminato attentamente l’iscrizione nell’angolo in alto a destra, dirigiamoci ora a contemplare questo capolavoro nella sua totalità. Per farlo, allontaniamoci dalla tela utilizzando il nostro dispositivo per poterlo ammirare da una prospettiva più lontana.

All’inizio, notiamo una densa moltitudine di persone nell’opera, e non è affatto semplice individuare un punto su cui concentrare la nostra attenzione. Il nostro sguardo può vagare sopra la parte superiore del dipinto, dove sono raffigurati i volti, oppure può spaziare da sinistra a destra, osservando come gli sguardi delle persone ritratte si intreccino in un dialogo serrato e apparentemente silenzioso. La sfida è ora: dove dovremmo fermare il nostro sguardo? Sul volto del giovane al centro del dipinto? Oppure sulla figura rugosa dell’anziana ritratta all’estrema destra? Forse siamo attratti dalla curiosità di scoprire dove stia guardando la giovane raffigurata all’estrema sinistra, i cui occhi sono rivolti verso il basso come se stesse controllando con grande attenzione qualcosa di nascosto. Iniziamo, quindi, da questo punto per svelare gradualmente la trama segreta dietro a questa straordinaria opera d’arte.

Il nostro sguardo scorre, dunque, dall’incantevole copricapo, passando per l’orecchino di perle ben visibile sul volto inclinato della giovane, prosegue lungo la manica della camicia bianca, finemente ricamata con fili d’oro, per poi fermarsi sulla mano che sta compiendo un’azione particolare: la donna sta delicatamente estraendo qualcosa di prezioso dalla tasca del giovane.

Ma ora, spostiamo immediatamente la nostra attenzione verso l’alto, dove il giovane sembra ignaro di ciò che sta accadendo intorno a lui. In effetti, sembra completamente catturato dall’anziana donna con il copricapo bianco.

Tutto ciò ci pone una serie di domande intriganti: cosa sta effettivamente accadendo in questa scena? Chi è l’anziana? E chi sono gli altri personaggi coinvolti in questo misterioso e coinvolgente quadro?

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L’Inganno

Il giovane non si rende conto di essere la vittima di un complotto:  mentre la ragazza a sinistra gli sottrae furtivamente la borsa con i soldi dalla tasca, la giovane con i capelli neri, al suo fianco, ha la mano tesa per afferrarla e occultarla. Nel frattempo, la bellissima fanciulla con il foulard annodato sotto il mento è intenta a tagliare la medaglia d’oro dalla catena che pende sulla sua spalla. Ma cosa distoglie l’attenzione del giovane? Vestito sontuosamente, con i suoi fluenti capelli castani chiari, il giovane è completamente rapito dall’anziana signora, che si appresta a predire il suo futuro, leggendo la sua mano.

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Il Rituale della Predizione del Futuro

Avvicinati adesso al dipinto in realtà aumentata per scrutare da vicino le mani del giovane e dell’anziana.  Interessante è notare le unghie macchiate di nero nella mano sinistra del giovane, allo stesso tempo, non possiamo fare a meno di osservare la moneta che la donna tiene tra il pollice e l’indice.

Questa moneta riveste un duplice significato: rappresenta sia la ricompensa del lavoro svolto, sia l‘elemento chiave del rituale di predizione del futuro. Secondo infatti i rituali la moneta d’oro deve essere incrociata con la mano bianca del giovane per ottenere una lettura del futuro accurata  .

Secondo un racconto pubblicato nel 1613, il rituale avveniva in questo modo:  “Tutte le croci sono buone”, spiega “ma le croci d’argento e d’oro sono le migliori e incrociare il palmo della mano con una moneta di rame, devi saperlo, riduce la buona sorte, almeno la buona sorte presagisce”.

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Le "Zingare" nel Dipinto

Le donne raffigurate nel dipinto appartengono a comunità itineranti spesso considerate nomadi e truffatrici, che non si conformavano alle leggi e ai valori delle società occidentali e spesso subivano emarginazione. Viaggiavano con le loro carovane, attraversando diverse regioni e fermandosi temporaneamente prima di ripartire verso altre destinazioni.

L’aspetto delle donne, con la loro pelle scura, i capelli neri e gli abiti dall’ispirazione orientale, le identifica come “zingare“. I loro costumi sono resi con grande attenzione e cura, ma sembrano essere frutto della fantasia del pittore.

L’Abbigliamento

L’elaborato copricapo dell’anziana donna ha una forma che richiama la tradizione della Lorena, ma il tessuto di seta broccato con bordo dorato è chiaramente di origine straniera. La stoffa che le ricopre la spalla è pesante e sontuosa, suddivisa in diverse zone con colori brillanti e motivi ornamentali. Ad esempio, le lepri che circondano l’Albero della Vita richiamano esempi persiani, sassanidi o balcanici del V secolo circa. La trama del tessuto rovesciato è in direzione opposta a quella dello scialle stesso. Gli studiosi ritengono che l’anziana zingara sia stata raffigurata in modo composito, come un insieme di elementi, creando un’immagine artificiale simile a uno spaventapasseri in un giardino. Georges de La Tour era interessato a creare un’illusione di realtà piuttosto che semplicemente riprodurre ciò che vedeva.

Inoltre, nella sciarpa indossata dalla seconda ragazza da sinistra, dipinta in giallo tra i ricami, era inizialmente presente una scritta insolita, ovvero “Merde”, che è stata successivamente rimossa durante il restauro.

La Storia del Dipinto

La storia della scoperta di questo dipinto è avvolta nel mistero. Si racconta che nel 1942, un prigioniero di guerra francese, in circostanze poco chiare, mentre sfogliava una monografia sulle opere di La Tour, riconobbe il dipinto che aveva precedentemente visto nel castello dello zio.

Dopo il suo ritorno dalla guerra, il prigioniero fece esaminare il dipinto, che si trovava ancora nello stesso luogo in cui l’aveva visto, da un abate domenicano esperto d’arte. L’abate confermò il notevole valore dell’opera e informò il Louvre, il quale manifestò un possibile interesse nell’acquistarla.

Tuttavia, alla fine, nel 1949, il dipinto fu acquistato per la cifra di 7,5 milioni di franchi da parte del mercante d’arte Georges Wildenstein, superando l’offerta del Louvre. Wildenstein detenne il dipinto per i successivi dieci anni prima di venderlo al Metropolitan Museum, dove fu esposto per la prima volta nel 1960.

Un Messaggio di Avvertimento

All’epoca di Georges de La Tour, era ampiamente riconosciuto che gli zingari potessero possedere capacità di guarigione, poteri magici o addirittura essere considerati delle streghe. In effetti, la regione della Lorena era un centro importante per la stregoneria e le pratiche magiche intorno al 1600.

Nel XVII secolo, i ladri di orologi venivano sottoposti a crudeli punizioni, tra cui il taglio di entrambe le orecchie, la tortura con tanaglie roventi, il marchio, e persino l’impiccagione o lo squartamento.

In questa opera, l’artista della Lorena sembra voler mettere in guardia lo spettatore dai pericoli di un mondo oscuro e malvagio, un mondo dominato dall’avidità, dall’egoismo e dalle insidie.

Il Mondo di Georges de La Tour

Georges de La Tour è stato un pittore francese, della prima metà dei Seicento fortemente influenzato dal naturalismo e dal chiaroscuro del Caravaggio. Spesso le sue opere sono ambientate in interni illuminati da una semplice candela, grazie alla quale concentra l’attenzione solo sull’essenziale e crea quelle particolare atmosfere notturne. 

Georges de La Tour nacque nel 1593 a Vic-sur-Seille, una grande città mercato del ducato indipendente di Lorena, oggi parte della Francia nord-orientale. Figlio di un fornaio, acquisì il titolo nobiliare con il matrimonio.  Non esistono documenti o informazioni sulla prima carriera di La Tour, il che rende congetturale qualsiasi resoconto sulla sua formazione.

Nell 1617 La Tour sposò Diane Le Nerf, erede di una ricca famiglia di argentieri di Lunéville. Alla morte del padre e dello zio nel 1620, La Tour si stabilì definitivamente nella città natale della moglie, dove aprì una bottega e assunse apprendisti, documentati nel 1626, 1636, 1643 e 1648.
A partire dagli anni Venti del Seicento, e per il resto della sua carriera, La Tour godette di un consistente patrocinio di corte in Lorena e del patrocinio reale a Parigi. Morì il 30 gennaio 1652, due settimane dopo la morte della moglie; entrambe le morti furono probabilmente causate da un’epidemia.

Esplorazione dell’Opera in Realtà Aumentata: Riflessioni e Commenti

Ora che abbiamo completato l’analisi dell’opera e approfondito la conoscenza dell’artista, ti invito ad esplorare l’opera nella seconda sala del Padiglione dedicato ai Ritratti tramite l’applicazione Artinside Museum. Durante questa esperienza, osserva l’opera da diverse prospettive, tenendo a mente quanto hai appreso.

Mentre ti immergi nell’opera in realtà aumentata, considera le seguenti domande:

– Quali emozioni o sensazioni ti suscita questo dipinto?

– Quali particolari o elementi dell’opera catturano la tua attenzione in modo particolare? E per quale motivo?

– Hai avuto l’opportunità di ammirare altre opere di Georges de La Tour in passato?

Infine, se avessi la possibilità di porre una domanda all’artista Georges de La Tour riguardo a questa opera, quale sarebbe la tua domanda ideale?

Ti invito a condividere le tue riflessioni e i tuoi commenti scrivendo a info@artebinaria.it. I tuoi pensieri saranno raccolti e potrebbero essere inclusi nei prossimi articoli. Grazie per la tua partecipazione.

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CREDITI PER L'OPERA D'ARTE​

 I crediti per l’opera d’arte sono menzionati nell’applicazione e sono anche forniti di seguito.

The Metropolitan Museum of Art New York

Credit Line: Rogers Fund, 1960

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